domenica 28 marzo 2010
Non è il desiderio di possedere che in questo caso mi prende, ma lo stupore del mio essere spossessato: cos'ha fatto lei per afferrarmi in una maniera così potente, senza furto nè sforzo, e addirittura suo malgrado, grazie ad una dolcezza più violenta della violenza stessa? Lo intuisco: più che ricoprirla, per ricoprirmi, è a un'offerta più completa ch'essa mi esorta, nella quale il mio spirito accetta di lasciarsi prendere a sua volta. La sua nudità, come una freccia con la sua punta pelosa, mi trapassa fino al cuore.
Fabrice Hadjadj, La mistica della carne