giovedì 18 dicembre 2008

Di fronte alla persona amata è molto più grande l'intensità dell'amore quando ti
fermi ad un metro, e tutto vibra, e tutto sembra volerla afferrare. Non per
trattenerti dall'afferrare, ma perché c'è un'adorazione e un riconoscimento del
significato della cosa. E tu sei lì che vivi questo sentimento di significato e
trattieni l'impeto che ti spingerebbe ad una presa puramente meccanica. Per
amare una presenza tu devi riconoscere che essa è del Mistero, di Cristo: ciò di
cui è fatta è Cristo. E tutto in te viene proteso come domanda a Cristo che si
sveli, che si faccia vedere. Perché quando Cristo si farà vedere in quella
faccia, sarà la fine del mondo, sarà l'Eternità! Essere ad un metro senza
prendere vuol dire essere tutto proteso nel prendere coscienza del segno che
essa è, del valore di segno che essa è. Per questo niente al mondo la può
cancellare, proprio perché è segno di Cristo. Se è segno di Cristo, quello che
ti viene come conseguenza è lo struggimento perché Cristo si riveli in lei.
Don Giussani


mercoledì 10 dicembre 2008


Mostrami un’amante che sia pur bellissima:
a che servirà la sua bellezza se non come un segno
dove io legga il nome di colei che di quella bellissima è più bella?

William Shakespeare

venerdì 5 dicembre 2008


Era un uomo cattivo, ma cattivo, cattivo, cattivo,
eppure così cattivo il Signore lo salvò:
quando si alzava la mattina tutto gli dava fastidio
a cominciare dalla luce, perfino il latte col caffè.

Ma un dì si chiese chi era che gli dava la vita,
un dì si chiese chi era che gli dava l’amor.

“Ci se ne frega della vita! Chi se ne frega dell’amore!”
lui ripeteva queste cose, ma gli faceva male il cuore.
Ed il Signore dal cielo tanti regali gli mandava,
lui li guardava appena, anzi alle volte poi si lamentava.

Ma un dì si chiese chi era che gli dava la vita,
un dì si chiese chi era che gli dava l’amor.

Poi un giorno vide un bambino che gli sorrideva,
vide il colore dell’uva e la sua nonna che pregava,
poi vide ch’era cattivo e tutto sporco di nero,
mise una mano sul cuore e pianse quasi tutto un giorno intero.
E Dio lo vide e sorrise, gli tolse quel suo dolore,
poi gli donò ancor più vita, poi gli donò ancor più amor…

Era un uomo cattivo, ma cattivo, cattivo, cattivo,
eppure così cattivo il Signore lo salvò.

Claudio Chieffo, L'uomo cattivo

martedì 2 dicembre 2008

by Edward Hopper

Lontano lontano nel tempo
qualche cosa
negli occhi di un altro
ti farà ripensare ai miei occhi
i miei occhi che t'amavano tanto

E lontano lontano nel mondo
in un sorriso
sulle labbra di un altro
troverai quella mia timidezza
per cui tumi prendevi un po' in giro

E lontano lontano nel tempo
l'espressione
di un volto per caso
ti farà ricordare il mio volto
l'aria triste che tu amavi tanto

E lontano lontano nel mondo
una sera sarai con un altro
e ad un tratto
chissà come e perché
ti troverai a parlargli di me
di un amore ormai troppo lontano.

Luigi Tenco, Lontano lontano