lunedì 20 aprile 2009


“Così pare... Ma” aggiunse con enfasi:”Volendo, puoi anche rimanere qui! Io ti darò tutto quello che vuoi! Oro, gioielli, cibo pregiato...o non lo so, vesti, animali, case... e me stessa! E se anche questo non ti dovesse bastare, io posso fare in modo che il tuo sangue scorra nelle tue vene senza fine, e che la tua pelle non veda un solo giorno di vecchiezza! I tuoi capelli rimarranno ebani e intatti, e i tuoi occhi mai stanchi, il tuo petto possente e vivo!”. Ansimava. “Ora tocca a te!”

Il non più giovane uomo sentì tremargli le braccia e le gambe, e il suo cuore si turbò.
Pose allora una mano sulla guancia bagnata della donna lì, di fronte a lui.

“Mia cara signora, tu non hai idea di quanto io non desideri tutto ciò che mi hai offerto! Chi, dimmi, non vorrebbe vedere mille soli tramontare, e mille sorgere ancora? E tra le braccia di una donna come te, splendida sempre, innamorata! Ma mi par di tradirmi, e di tradire te. Io non potrei vivere nemmeno un’ora di questa vita senza la mia donna. Lei mi è entrata dentro, eppure è là, e aspetta me. A che vivere cento anni, e poi cento ancora, senza quel volto, senza quelle mani sul mio petto, senza quella bocca color rugiada... Dimmi tu, ora che mi ridai quello che è mio, perché dovrei desiderare qualcosa che non mi spetta? Io son fatto per altro! Io appartengo a qualcosa che non è tuo, e se stessi qui ti mentirei!”

“Vivrei nel falso per tutta l’eternità pur che tu non te ne vada!”
“Allora tienimi con te! Come hai fatto finora! Perché non vai avanti?”
Lei sentì scoppiarsi il cuore. “Perché non ce la faccio a vivere così! Ma cos’ha lei, che io non ho? Oramai ha i capelli color della strada battuta, e la carnagione spenta, color di foglia... Dimmi solo questo, ti prego, che non riesco a comprendere!”

Calipso (mia versione)