domenica 2 novembre 2008
Eppure era da un sacco che non ascoltavo "Autogrill".
quella sua straordinaria malinconia, quel forse inconscio e tenero modo di guardare quella ragazza dietro al banco.
anch'io sono stata una ragazza dietro al banco (di un bar) quest’estate. e c'è stato, in tutto quel caleidoscopio di incontri, persone, facce, cuori, chi ha saputo guardarmi, dall'altra parte del bancone, come nessuno mai, come se sempre quella fosse per me la prima volta di esser presa così!
perché ancora prima del desiderio di fuggire insieme, c'è il desiderio di amarti, immensamente! quel desiderio geloso e incoerente, che però in fondo lascia che tu sia dove sei, senza dirti niente, per amore a te.
non si è più sinceri per quante parole si dicono, ma per quanto si riesca a vivere quell'amore in tutte le mille sfaccettature della vita. e di questo te ne ringrazio immensamente.
non l'avevo ancora capito, prima di stasera, ma ora ne sono certa. amarti vuol dire questo, sentire che non sei mio, che sei tu adesso dietro al bancone, e che posso solo lasciarti quei due nichel di mancia e andare via.
non conosco il perché di questo mio incontro, ne mi spiego come riesca a volerti così bene, in tutto il mio sconfinato egoismo.
e quell'autostrada è ancora lunga da finire, ma profondamente scavata da quel tuo dolcissimo sguardo.
da una lettera