domenica 28 ottobre 2007

Humphry Bogart & Ingrid Bergman, Casablanca
e per chi ha visto questo film, sa cosa voglio dire...


Non lo ero mai stata[..]perlomeno nel senso che di solito si dà a questo termine.

Parlo del desiderio fisico che annebbia la vista e interropme il respiro al solo guardare la creatura amata,dal brivido che ti intirizzisce e ti scioglie al solo sfiorarle una mano, una guancia, sicchè tutto in lei diventa unico ed insostituibile, perfino l'odore del suo fiato, il sudore della sua pelle, i suoi stessi difetti ti sembrano qualità deliziose: hai bisogno di lei come dell'aria, dell'acqua, del cibo, e in tale schiavitù muori di mille morti per resuscitare ed esserle schiavo di nuovo.

[...]

Forse non ero innamorata di te, o non volevo esserlo,forse non ero gelosa di te o non volevo esserlo,forse m'ero detta un mucchio di verità e di menzogne ma una cosa era certa: ti amavo come non avevo mai amato nessuna creatura al mondo, come non avrei mai amato nessuno.
Una volta avevo scritto che 'amore non esiste, e se esiste è un imbroglio:che significa amare?
Ti amavo al punto di non poter sopportare l'idea di ferirti pur essendo ferita, di tradirti pur essendo tradita, e amandoti amavo i tuoi difetti, le tue colpe, i tuoi errori, le tue bugie, le tue bruttezze, le tue miserie, le tue volgarità, le tue contraddizioni, il tuo corpo con le sue spalle troppo tonde, le sue braccia troppo corte, le sue mani troppo tozze, le unghie strappate.


Oriana Fallaci